Lettera a me stessa

Come si inizia una lettera indirizzata a se stessi? Non chiedetelo a me, io mi scrivo perché a volte i miei pensieri si intersecano così tanto tra loro che ritrovarli sembra una missione impossibile. Quindi mi scrivo. Come sto? Sto bene, ho praticamente finito la scuola, lunedì parto e credo di non essere stata rimandata in nessuna materia. E allora perché la pancia mi brucia? Perché la testa mi gira? Perché gli occhi danno sempre previsione di imminente tempesta? Ho sedici anni, non dovrei avere questi problemi. Dovrei uscire con gli amici, non scrivere ancora ed ancora, non riversare tutto ciò che mi passa per la testa su una terra sterile, dove nessuno pianta semi da secoli. E questa terra sembra casa mia. Vedo sguardi infuocati, sento la mia calma lacerarsi ad ogni lacrima di rabbia che mi sfugge, che vorrei non dover far uscire. In questo periodo tutti i miei ideali si stanno lentamente sgretolando, non so se per colpa mia o dell’età. Quindi sto bene, ma sto anche male. Sto bene. Sto bene come il mare: fuori le onde sono dolci e cadenzate, ma sotto la superficie accade di tutto. Guerre, accordi, tregue non abbastanza durature. È una continua sfida a me stessa. Per questo forse mi sto scrivendo, per stipulare un patto ben saldo. Cara me, vorrei tanto sentirmi libera di fare ciò che voglio, vorrei tanto sentirmi libera di urlare, gridare a squarciagola, vorrei tanto essere me, senza quella maledetta facciata che mi impongo di proporre al mondo. È davvero così difficile, ti chiederai. Sì, lo è. È stramaledettamente difficile. Dopo una vita passata a chinare il capo, adesso voglio camminare a testa alta, e non ne ho il coraggio. Non ho un cuor di leone. Non riesco a rispondere a mio padre e vomitargli addosso tutto ciò che provo. Non so se ci riuscirò mai. Sì può stare bene e contemporaneamente male? Si può essere per metà buio e luce? Si possono avere due personalità opposte in uno stesso corpo? Una parte di me vuole correre a gambe levate, l’altra accasciarsi per tutta la sua vita. Dolce me, cosa posso fare? Non lo sai nemmeno tu. Non lo sa nemmeno Dio.

6 pensieri riguardo “Lettera a me stessa”

  1. Sei poco più che una bambina, e non prenderla come un’offesa perché non vuole esserla, ma dai tempo al tempo. L’adolescenza è così per tutti, anzi per alcuni è un vero tormento. Non farti così tante domande, cerca solo di essere te stessa 😊
    Ciao un abbraccio
    Marta

    1. Non mi resta che fare ciò che voglio e l’estate mi sembra essere il periodo migliore, no?
      Grazie mille per il commento,
      un abbraccio e buon weekend,
      Alessandra 🙂

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