Dio o io?

Tuoni, lampi e nuvole! Per Me Stesso cosa va succedendo in questo luogo dimenticato da tutti e persino da me che lo possiedo? Cosa va succedendo in questa landa desolata di disperazione e solitudine che un tempo era chiamato Terra? Cari Uomini, vi avevo lasciato dopo quella piccola lite per una mela e ora che torno il problema è sempre lo stesso? Cosa vai vi interessa dell’universo e del sapere, non vi basta sapere che ci sono io, l’onnipotente, l’unico, l’eterno: Dio? Ragionate bene, non è forse abbastanza per le vostre piccole menti? Vi ho donato un corpo e un’anima, com’è che la chiamate adesso? Ah sì, cervello. Stronzate -anche Dio può usare le parolacce al giorno d’oggi- non avete né cervello, né neuroni, tanto meno un’anima, non c’è altra spiegazione per ciò che avete fatto. Guardate quel petrolio che vi avvolge in un abbraccio soffocante, pregustate la vostra stessa morte. L’inferno non vi vorrà, nemmeno il limbo. L’ho detto io a Caronte di cacciarvi persino dalla terra dei morti, perché voi rimarrete su questa, di Terra, vostra Terra, e la vedrete perire, soffrire, morire. Morirete con lei, verrete uccisi da voi stessi, da una barzelletta di pessimo gusto, mica da una bomba nucleare. Flagellati da un risolino soffocato da aliti di smog e cenere. Ma voi non siete fenici, e non risorgerete né come loro, né come mio figlio. Dannati, peccatori maledetti. Forse durante la Genesi avevo alzato troppo il gomito…